Il bracciale di nonna Egle

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di Nancy Brilli

Egle ha un nome che dichiara la sua età, è una nonna grande, ha novantacinque anni. Egle è una donna semplice, che ha fatto la casalinga e ha letto pochi romanzi, tutti d’amore. Egle ha una lontana nipote che è rimasta orfana da piccola, e anche se ha avuto successo, ha avuto un figlio meraviglioso adorato e insperato, e dal di fuori parrebbe felice e soddisfatta, lei lo sa che soffre ancora per quella perdita. Ci ha pensato un sacco, Egle, e quest’anno le è venuta un’idea: ha preso il suo unico bracciale d’oro, di quelli leggeri a carrarmato degli anni cinquanta, con tutta la sua scatoletta rossa di pelle sbucciata, un giorno qualunque ha chiamato la pronipote e glielo ha regalato. Perché le voleva rimanere un po’ attaccata, dice, un po’ vicina, che era dispiaciuta a pensarla triste. Non avendo le parole giuste per scrivere un biglietto, ha chiesto aiuto alla vicina di pianerottolo, che era professoressa di italiano alle medie, e insieme hanno preparato questo: “Che tu possa sempre risplendere come l’oro, e come l’oro rimanere pura e preziosa, piena di passione come il rosso di questa scatola; che ogni giorno tu possa scoprire una cosa inaspettata, e custodirla come un tesoro”. Egle mi chiede che ne penso, se secondo me ha fatto bene. Il Bene, hai fatto, Egle mia dolcissima. Grazie, zia di tutti, grazie in questo giorno qualunque. Qualunque, si, ma tutto d’oro.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Marzo 2024, 08:05